foto di Edoardo Greppi

Alessandro Marazzi

(1926-2013)

Professore associato di diritto internazionale nell'Università degli Studi  di Torino

Una vita per l’università

Alessandro Marazzi nasce a Milano il 16 gennaio 1926, figlio del conte avvocato Lodovico e di Marianna Ghislieri dei marchesi di Villa della Torre. La famiglia paterna è di antica nobiltà di Crema.

Trascorre la sua giovinezza tra Milano e Torino, con una parentesi di due anni a Jesi, dove si diploma al Liceo Classico Vittorio Emanuele II nel 1944.

Allievo del professor Giorgio Cansacchi di Amelia, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Torino l’11 luglio 1949, e l’11 luglio 1951 anche in Scienze politiche, conseguendo in entrambe i pieni voti.

Il 16 giugno 1952 è nominato assistente volontario alla cattedra di diritto internazionale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, il 16 gennaio 1954 diviene assistente straordinario, e il 16 febbraio 1963 assistente ordinario. Sono i passaggi classici degli esordi della carriera universitaria in quel periodo.

Intanto, nel 1955 gli era stata assegnata la borsa di studio per l’Italia del Curatorium dell’Accademia di diritto internazionale dell’Aja. A spese del governo olandese, Marazzi ritorna all’Accademia anche nelle estati del 1956 e del 1957. Conduce un’intensa attività di ricerca, che lo porta a pubblicare – nella prestigiosa collana delle Memorie dell’Istituto Giuridico dell’Università di Torino – il volume su L’apolidia e il suo accertamento giudiziario (1958).

Nell’anno accademico 1956-57, viene nominato professore incaricato di diritto internazionale nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino. Terrà l’incarico per molti anni, fino al 1972-73. Il suo maestro, il professor Cansacchi, è stato a lungo docente e preside di quella Facoltà, e ha voluto accanto a sé l’allievo, del quale conosce il valore e l’affidabilità.

Nel fervore europeistico degli anni Cinquanta si sviluppano iniziative e ricerche sulle nascenti Comunità europee, e il giovane studioso è chiamato a svolgere le funzioni di segretario delle Commissioni scientifiche del Congresso internazionale di studi sulla CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio.

Nel 1958 intraprende un altro importante percorso della sua vita accademica, diventando “titolare aggiunto” di diritto pubblico alla Scuola di Applicazione d’Arma, accanto al “titolare” Giorgio Cansacchi. Insieme conferiranno un grande impulso allo sviluppo degli insegnamenti giuridici a favore degli Ufficiali allievi della Scuola, il prestigioso istituto di formazione dell’Esercito italiano. Nel 1960 diviene professore titolare della materia, e lo rimarrà per 35 anni, fino all’anno accademico 1995-96, quando indicherà alla Facoltà di Giurisprudenza Edoardo Greppi come membro della Commissione paritetica Università-Esercito per i corsi di laurea in Scienze Strategiche. Nei decenni della titolarità dei professori Cansacchi e Marazzi, l’Esercito italiano compie i passi necessari per incrementare l’insegnamento di discipline universitarie, e poi per dare vita a veri e propri corsi di laurea e di laurea magistrale “dedicati” alla Forza Armata, realizzati in un complesso regime di convenzioni tra gli istituti militari (l’Accademia militare di Modena e la Scuola di Applicazione) e le due Università coinvolte (Modena e Reggio Emilia, e Torino). Nei decenni successivi, gli insegnamenti saranno tenuti dai professori Giuseppe Porro e Silvia Cantoni, e la Scuola Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche dell’Università di Torino (SUISS) sarà presieduta da Edoardo Greppi, allievo dei professori Cansacchi e Marazzi.

Dal 1958 al 1964 Alessandro Marazzi tiene un corso di diritto dell’emigrazione, per incarico dell’Istituto Italiano per l’Africa.

Nel settembre 1959 viene scelto – con altri quattro docenti italiani dal Ministero degli Affari Esteri per partecipare al Convegno di Studi Europei organizzato dal Consiglio d’Europa.

Il 1° luglio 1960, con voto unanime della Commissione, diviene libero docente in diritto internazionale, ed è autorizzato ad esercitare la libera docenza dalla Facoltà giuridica torinese. Negli anni successivi, viene più volte nominato dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione membro della Commissione giudicatrice degli esami di abilitazione alla libera docenza nelle materie internazionalistiche.

Dal 1961 al 1963 è professore incaricato di Storia dei trattati all’Università di Urbino, nella quale è anche incaricato di diritto internazionale privato e diritto internazionale fino all’anno accademico 1969-70. Dall’anno accademico 1969-70 e ininterrottamente fino al 1975-76, Marazzi tiene l’incarico di diritto internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza di quell’ateneo, ricoprendo anche quello di Direttore dell’Istituto di Relazioni internazionali. Sono anni dei quali Marazzi ricorderà anche lo stimolante e piacevole rapporto con numerosi colleghi e amici, quali Franco Pizzetti, Gian Savino Pene Vidari, Giuseppe Coscia, Graziella Fornengo, nonché le lunghe trasferte nella bella città marchigiana, e le serate con il mitico Rettore Magnifico Carlo Bo, animatore di incontri e conversazioni indimenticabili.

Per il quadriennio 1964-68 è nominato membro del Comitato consultivo per le scienze giuridiche e politiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), svolgendo attività di istruzione e di coordinamento delle ricerche avviate nelle materie internazionalistiche.

Dal 1972-73 al 1976-77 è professore incaricato di diritto internazionale pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino, e dal 1973 è “incaricato stabilizzato”. Per meglio inserire la sua attività di professore di diritto internazionale nel quadro di quella facoltà, organizza annualmente seminari interdisciplinari di relazioni internazionali.

Il 22 dicembre 1976 la Facoltà di Giurisprudenza gli conferisce l’incarico di diritto internazionale, e l’anno successivo il professor Marazzi trasferisce la propria stabilizzazione in quella Facoltà.

In quegli anni Marazzi è relatore al IX e al X Congresso internazionale di diritto comparato (Teheran 1974, e Budapest 1978).

Dopo la radicale riforma universitaria della legge 382 del 1980, con la prima tornata di giudizi di idoneità e con valutazione unanime da parte della Commissione nazionale, il 16 febbraio 1983 diviene professore associato di diritto internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino. La Facoltà di Scienze politiche “mutua” il suo corso di diritto internazionale, fino al 1995. Dal 1983 assume anche l’insegnamento di diritto internazionale privato e processuale nella Facoltà di Giurisprudenza.

Dal 1981 è eletto dalla Facoltà medesima membro della Commissione di Ateneo.

Quando l’ateneo torinese attiva i corsi nella sede “gemmata” di Alessandria, embrione di quella che diventerà l’Università del Piemonte Orientale, Marazzi si mette generosamente a disposizione, tenendo i corsi di diritto internazionale della Facoltà giuridica (dal 1991).

Sempre in eccellenti rapporti con i colleghi delle Università di Milano, di Pavia e di Genova, viene chiamato a far parte con loro del Collegio dei docenti del prestigioso dottorato di ricerca dell’Università di Milano.

Dal 1980 al 1987 è Vice Presidente e Segretario della Sezione Piemonte della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI), e dal 1987 al 1992 ne diviene Presidente. Quando lascia la presidenza è nominato Presidente onorario. Affiancato dal Direttore della Sezione Piemonte della SIOI (e coordinatore delle Sezioni), l’indimenticato dottor Alfonso Bellando, guida la Sezione, sviluppando ulteriormente le già numerose attività formative. Le relazioni annuali della Sezione testimoniano la grande quantità di interventi, lezioni, conferenze che lo vedono protagonista.

II professor Marazzi è socio dell’Institut de Droit Comparé di Parigi, e membro corrispondente dell’Istituto spagnolo di Scienze politiche.

Membro dell’Istituto internazionale di diritto umanitario (Sanremo), partecipa attivamente alla sua vita, confermando quell’impegno nell’ambito del diritto internazionale dei conflitti armati che già realizza con continuità nella Scuola di Applicazione.  Nel 1998, dopo una vita interamente dedicata all’università, lascia l’insegnamento, che passa a Edoardo Greppi, suo allievo affezionato e riconoscente.

Alessandro Marazzi, sposato con Maria Cristina Moroder e con quattro figli (Lodovico, Vittoria, Roberto e Lucio), muore a Torino il 2 aprile 2013.

Il professore Alessandro Marazzi ha lasciato ai suoi allievi e alle migliaia di studenti che hanno frequentato i suoi corsi il ricordo di un docente scrupoloso, puntuale, rigoroso, disponibile. Nei decenni di assidua presenza all’Istituto Giuridico ha seguito e guidato il lavoro di centinaia di laureandi, ai quali non ha mai lesinato il tempo dell’ascolto, del dialogo, dei suggerimenti. L’uomo Alessandro Marazzi ha lasciato uno straordinario esempio di garbo, di cortesia, di mitezza, di stile del gran signore, accompagnati da una fine arguzia e da un sorriso amabile e generoso.

 

Le opere di uno studioso dotato di una grande cultura

Come era tradizione tra gli internazionalisti del Novecento, gli studi e gli scritti di Alessandro Marazzi sono dedicati a una grande varietà di argomenti, dal diritto internazionale “pubblico” in senso stretto (il vero diritto internazionale) ai suoi ambiti settoriali (l’organizzazione internazionale, il diritto diplomatico, il diritto di guerra) e al diritto internazionale privato e processuale.

La prima monografia è su L’apolidia e il suo accertamento giudiziario (pubblicata nelle Memorie dell’Istituto Giuridico dell’Università di Torino, 1958), che affronta un tema poco studiato e, nel secolo scorso, delicato. Dopo aver esaminato le nozioni di cittadinanza e apolidia, l’autore approfondisce i connotati dello status di apolide, con i connessi problemi (molto rilevanti negli anni Cinquanta) del diritto d’asilo. Da ultimo, analizza le procedure giudiziarie per l’accertamento dello status di apolide.

Immediatamente dopo segue un volume – sempre per la collana dell’Istituto – su I territori internazionalizzati. Dopo avere ricostruito i caratteri fondamentali dell’internazionalizzazione con riferimento ai rapporti tra Stato e territorio, sovranità territoriale come manifestazione della potestà pubblica dello Stato e come potere assoluto, autonomo e indipendente di organizzazione, Marazzi affronta il tema della natura giuridica di questi territori, che non sono soggetti di diritto internazionale, ma oggetto di una residua sovranità da parte del precedente Stato. Seguono puntuali analisi di elementi quali la disponibilità del territorio internazionalizzato, l’inappropriabilità, la temporaneità, la neutralizzazione. Marazzi si sofferma, poi, sul controllo internazionale e la relazione tra questo e i poteri di amministrazione. Nella seconda parte del volume, l’autore mostra lo spessore della sua conoscenza della storia (che, nel diritto internazionale, si presenta essenzialmente come prassi degli Stati). Analizza, infatti, con precisione i casi di internazionalizzazione totale (Togo, Camerun e Somalia, le repubbliche di Cracovia e delle isole Jonie, lo Schleswig Holstein, il territorio di Trieste, l’amministrazione degli alleati in Germania, i casi “in condominio” come Andorra, le isole Samoa, il Sudan anglo-egiziano, le nuove Ebridi, Moresnet, il Kuwait meridionale, Canton, l’isola dei Fagiani) e quelli di internazionalizzazione parziale (la Bosnia Erzegovina, la Sarre, l’isola di Creta, la Commissione europea del Danubio e le Commissioni fluviali internazionali, le concessioni di Amoy e di Shanghai, la città di Tangeri)

Nel 1965 Marazzi pubblica un ampio studio dal titoloOsservazioni sul diritto internazionale privato delle organizzazioni internazionali, cui fa seguito la monografia Il diritto internazionale privato delle organizzazioni internazionali (1967), nella quale mostra la capacità di cogliere gli aspetti più complessi del rapporto che intercorre tra il diritto privato e le organizzazioni internazionali, soggetti di un diritto amministrativo internazionale caratterizzato da una crescita quantitativa e qualitativa senza precedenti nella comunità internazionale. Nello stesso filone si colloca l’articolo “Diritto internazionale privato e Comunità europea”, pubblicato in Il diritto dell’economia nel 1962. In particolare, in queste opere Marazzi si sofferma sul carattere pubblicistico delle norme di diritto internazionale privato nel sistema delle fonti del diritto interno delle organizzazioni internazionali, nonché sull’autonomia normativa interna ed esterna delle organizzazioni in tema di diritto internazionale privato.

Nel 1974 pubblica una monografia su “La proprietà internazionale”, che rappresenta un contributo importante all’approfondimento di un istituto molto particolare del diritto internazionale. Lo studio di trattati e della giurisprudenza internazionale (in primis la sentenza della Corte internazionale di giustizia nel caso Cambogia-Thailandia relativo al tempio di Preha Vihear, 1962) porta Marazzi a concludere nel senso dell’esistenza di una norma di diritto internazionale generale formatasi per consuetudine – che tutela la disponibilità e le vicende traslative di beni, mobili o immobili, degli Stati quando siano siti fuori del loro territorio, sia in spazi nullius sia nell’ambito della sfera territoriale di Stati stranieri. Quest’opera monografica mette in evidenza il grande spessore culturale della riflessione dell’autore, nonché la sua profonda conoscenza della storia diplomatica (con la quale anima anche i suoi corsi di storia dei trattati e delle relazioni internazionali). In pagine dense esamina, infatti, i riferimenti imprescindibili: sovranità, territorio, proprietà, ripercorrendo i passaggi fondamentali della dottrina dell’Ottocento, a partire da una confutazione della posizione di Pasquale Fiore, uno dei suoi predecessori sulla cattedra di diritto internazionale dell’Università di Torino.

In tema di organizzazione internazionale, Marazzi dedica alcuni lavori alla NATO, a partire dall’ampio studio su La NATO e la giurisdizione degli Stati membri, apparso nella prestigiosa serie Comunicazioni e studi dell’Università degli Studi di Milano (1954). Segue, nel 1955, “Considerazioni sull’Organizzazione del Patto Atlantico”, in La Comunità internazionale (la rivista della SIOI).

Numerose sono le voci enciclopediche (per Digesto e Novissimo Digesto, e per l’Enciclopedia forense) di diritto bellico (ora dei conflitti armati), di diritto diplomatico e su altri ambiti del diritto internazionale “pubblico”, quali “Combattenti”, “Extraterritorialità”, “Passaporti”,Immunità diplomatiche”, “Regionalismo internazionale”, “Ultraterritorialità”, “Aggressione”.

La passione di Alessandro Marazzi per l’insegnamento si manifesta nella sua collaborazione per lunghi anni alle varie edizioni del manuale del suo Maestro Giorgio Cansacchi, Istituzioni di diritto internazionale pubblico, fino alla VI edizione (Giappichelli 1979). Il manuale è apprezzato per la sua chiarezza, e per la capacità di spiegare agli studenti anche gli istituti più difficili, offrendo al contempo una sintetica ed efficace “overview” delle posizioni dottrinali.

Anche i decenni di insegnamento alla Scuola di Applicazione permettono a Marazzi di scrivere manuali e dispense di diritto pubblico (come Elementi costituzionali di diritto militare, 1985), e il testo Nozioni di diritto bellico (Giappichelli, Torino 1985, e II edizione 1989, che reca la dedica “ai miei allievi della Scuola di Applicazione”). In questo volume tutti gli istituti del diritto dei conflitti armati e le norme relative ai crimini internazionali sono presentati in maniera chiara, precisa e con dichiarata finalità “formativa”. L’esperto docente dichiara, infatti, che la conoscenza di questo ambito del diritto è “necessaria per i membri delle forze armate, chiamati a partecipare ai conflitti. Si afferma giustamente che l’ignoranza della legge penale non può essere invocata a propria scusa: il principio vale anche per i crimini di guerra. È da augurarsi che tale conoscenza renda la guerra più umana e assicuri l’applicazione in ogni conflitto dei fondamentali diritti dell’uomo”. Questa è la conclusione di un professore appassionato e animato da un robusto radicamento della sua missione formativa in un solido sistema di valori.

 

Opere

Monografie

L’apolidia e il suo accertamento giudiziario – Memoria XCIX dell’Istituto Giuridico dell’Università di Torino, Torino, Giappichelli, 1958.

I territori internazionalizzati, Tomo I – Memoria CIV dell’Istituto Giuridico dell’Università di Torino, Torino, Giappichelli, 1959.

Il diritto internazionale privato delle Organizzazioni internazionali, Torino, Giappichelli, 1967.

La proprietà internazionale, Torino, Giappichelli, 1974.

(con G. Cansacchi (coll.)), Istituzioni di diritto internazionale pubblico, Torino, Giappichelli, 1979.

(con S. Ambrogio) Diritto pubblico – Vol. I: Istituzioni di diritto militare, Torino, Scuola di Applicazione, 1982.

(con S. Ambrogio) Diritto pubblico – Vol. III: Diritto internazionale bellico e diritto penale militare di guerra, Torino, Scuola di Applicazione, 1982.

Nozioni di diritto bellico, I ed., Torino, Giappichelli, 1985.

Nozioni di diritto bellico, II ed., Torino, Giappichelli, 1989.

 

Saggi ed articoli

I provvedimenti dei Commissari nella Zona di Operazioni delle Prealpi in tema di difesa nazionale, in Giurisprudenza Italiana Compl. Corte Cass. Civ., 1953.

Il credito alimentare del figlio non riconoscibile e la sua legge regolatrice, in Giurisprudenza Italiana, 1953.

Ancora sulla proroga della giurisdizione italiana, in Giurisprudenza Italiana, 1953.

Le norme integrative delle preleggi e la loro configurazione come norme di diritto internazionale privato, in Foro Padano, 1954.

La NATO e la giurisdizione degli Stati membri, in Comunicazioni e Studi dell’Istituto di Diritto internazionale e straniero dell’Università di Milano, 1954.

Considerazioni sull’Organizzazione del Patto Nord-Atlantico, in La Comunità Internazionale, 1955.

Vilipendio al tricolore in territorio triestino, in Giurisprudenza Italiana, 1955.

Gli effetti extraterritoriali della nazionalizzazione del marchio, in Diritto dell’Economia, 1956.

L’autonomia dell’Alto Adige e la sua rilevanza internazionale, in Rassegna di Diritto Pubblico, 1958.

Lo status di appartenenza del territorio triestino, in Giurisprudenza Italiana, 1958.

L’acquisto del bottino di guerra tedesco, in Giurisprudenza italiana, 1958.

Occupazione militare, cobelligeranza ed extraterritorialità della legge penale, in Rivista Italiana di diritto e procedura penale, 1958.

Sulla rimessa in vigore dei trattati con la Germania prebellica, in Rivista Italiana di diritto e procedura penale, 1959.

Diritto internazionale privato e Comunità Europea, in Il Diritto dell’Economia, 1962.

La non discriminazione dei lavoratori fondata sulla nazionalità, in La Comunità Internazionale, 1964.

In base a quale ordinamento deve accertarsi lo stato libero di un coniuge straniero, in Giurisprudenza Italiana, 1965.

Osservazioni sul Diritto internazionale privato delle Organizzazioni internazionali, in Studi Urbinati, 1965.

I giudici italiani nel territorio libico “internazionalizzato”, in Rivista di diritto internazionale privato e processuale, 1967.

Les techniques d’intégration internationale et régionaleRapport au IX Congrès International de Droit Comparé (Teheran, 1974), 1974.

La reale rappresentatività del Parlamento Europeo, in Amministrazione e Società, 1977.

Il potere costituente del Parlamento Europeo, in Amministrazione e Società, 1977.

L’Etat dans l’ordre juridique internationalRapport au X Congrès International de Droit Comparé (Budapest, 1978), 1978.

 

Voci enciclopediche

Combattenti, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. II, Torino, UTET, 1958.

Extraterritorialità, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. V, Torino, UTET, 1960.

Obbligazioni, in Novissimo Digesto Italiano Vol. V, Torino, UTET, 1960.

NATO, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. V, Torino, UTET, 1960.

Passaporti, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. V, Torino, UTET, 1960.

Immunità diplomatiche, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. V, Torino, UTET, 1960.

Ultraterritorialità, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. XXI, Torino, UTET, 1972.

Regionalismo internazionale, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. XV, Torino, UTET, 1967.

 Aggressione, in Novissimo Digesto Italiano, Vol. I, Torino, UTET, 1980.

 

Bibliografia essenziale

Fascicolo biografico del Prof. Alessandro Marazzi, curato e conservato dalla contessa Cristina Marazzi.

 

A cura del prof. Edoardo Greppi