Foto dal portale storico della Camera dei deputati (www.storia.camera.it)

Guido Fusinato

(1860-1914)

Professore ordinario di diritto internazionale nella Regia Università degli Studi di Torino - Deputato del Regno d’Italia

Guido Fusinato nasce a Castelfranco Veneto il 15 febbraio 1860 da Arnaldo Fusinato, celebre poeta popolare, e da Erminia Fuà, anch’essa poetessa e scrittrice. Iscrittosi all’Università di Roma, intraprende gli studi universitari in Giurisprudenza, laureandosi nel 1880. In seguito al conseguimento del titolo, prosegue i propri studi e la propria preparazione culturale a Berlino, allora capitale del Reich bismarckiano, rimanendovi per due anni.

Rientrato successivamente in Italia, Fusinato intraprende una rapida e brillante carriera accademica. Infatti, già nel 1883 è chiamato come professore incaricato di diritto internazionale presso l'Università di Macerata, divenendo altresì, dopo soli due anni di attività, affidatario della cattedra di legislazione comparata.

Guido Fusinato approda alla Regia Università degli Studi di Torino nel 1885, ottenendo a soli 25 anni la cattedra di diritto internazionale in qualità di professore straordinario. Tra il 1888 ed il 1892, ripercorrendo il cursus honorum relativo alla precedente esperienza maceratese, Fusinato diviene altresì assegnatario della cattedra di legislazione comparata. La sua brillante carriera accademica prosegue in tempi piuttosto brevi, in quanto già nel 1890 è promosso professore ordinario presso l’ateneo torinese.

 

La carriera politica: deputato, Sottosegretario al Ministero degli Esteri e Ministro della pubblica istruzione. 

La carriera di Fusinato non si limita, tuttavia, al solo ambito accademico. Decorato nel 1886 con la medaglia d’argento al valore della Marina, assegnatagli per aver salvato la vita a una donna che stava affogando nelle acque di Civitavecchia, egli è eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1892 come rappresentante del collegio di Feltre, sedendo tra i banchi della Destra liberale. Anche in occasione del mandato di deputato del Regno, Fusinato si dedica principalmente a questioni di politica estera e di diritto internazionale, un impegno che lo porta a far parte di numerose commissioni parlamentari. Nelle sue funzioni di deputato, il Sarti lo descrive come “uno degli elementi più ragguardevoli e su cui si fondano le maggiori speranze. Oratore caldo e simpatico, parla spesso ed è ascoltatissimo”. Il medesimo autore afferma: “ricordo specialmente un discorso da lui pronunciato nel 1894, misto di politica, di diplomazia e di religione, che portò una nota di eleganza polemica nella pedestre prosa della discussione dei bilanci ed ebbe grande successo”. Negli stessi anni aderisce alla massoneria, del quale egli rappresenta uno degli esponenti più illustri.

Al 1899 risalgono i primi incarichi governativi: nel maggio di quell’anno Fusinato è nominato sottosegretario al ministero degli Affari esteri nel secondo governo Pelloux, affiancando il ministro che all'epoca era Emilio Visconti Venosta, conservando il medesimo incarico anche nel successivo governo Saracco (dal giugno 1900 al febbraio 1901). In tale veste egli si occupa principalmente di questioni relative alla politica coloniale italiana, tra le quali vanno ricordate l’istituzione della Concessione italiana a Tientsin e la gestione dei problemi finanziari e territoriali relativi ai possedimenti italiani in Africa. Dopo un breve intervallo di poco più di un anno, nel novembre 1903 Fusinato è nuovamente nominato sottosegretario agli Esteri nel secondo governo Giolitti, durante il mandato del ministro Tommaso Tittoni, venendo poi riconfermato nel governo Fortis fino alle dimissioni del relativo gabinetto, rassegnate nel dicembre 1905. Nel corso del proprio incarico egli persegue le direzioni principali della politica estera giolittiana, miranti a una maggiore libertà di azione e a un più rilevante ruolo dell’Italia sul piano internazionale, pur nel rispetto degli impegni relativi alla Triplice alleanza che dal 1882 legava il Paese all’Austria-Ungheria ed al Reich tedesco.

Terminato il mandato di sottosegretario, Fusinato è chiamato a ricoprire il ruolo di ministro della Pubblica Istruzione nel terzo governo Giolitti per il breve intervallo tra il 29 maggio ed il 1° agosto 1906. La carriera amministrativa di Fusinato non termina con le dimissioni da ministro. Infatti, alla luce del suo interesse, anche accademico come si vedrà infra, per la materia dell’arbitrato internazionale, egli è chiamato a rappresentare il nostro Paese in occasione di numerose conferenze internazionali sul tema. Tra queste vanno sicuramente citate quelle tenutasi all’Aja nel 1907 e a Londra nel 1908-1909, ove Fusinato partecipa in prima persona al processo di codificazione del diritto marittimo di guerra. Inoltre, negli stessi anni egli è chiamato a far parte di un discreto numero di collegi arbitrali internazionali: a titolo esemplificativo, si possono ricordare il procedimento arbitrale che nel 1908-09 risolve la questione tra Francia e Germania per i fatti di Casablanca, quello del 1912 avente ad oggetto la vertenza tra l'Italia e il Perù relativa alla questione del Canevaro, nonché l’arbitrato concernente la controversia tra l'Italia e la Francia per gli incidenti delle navi "Manouba", "Carthage" e "Tavignano" svoltosi nel 1913. In tali occasioni, gli osservatori dell’epoca affermano che Fusinato abbia sempre dato prova di grande raffinatezza interpretativa e di notevole equilibrio politico. La figura di Fusinato sullo scenario politico e diplomatico è definita da Bosworth come “una delle più vaghe, ma più importanti del decennio giolittiano”, in quanto in più occasioni dimostra di essere “uno dei più fedeli agenti di Giolitti”.

 

Il termine della carriera accademica e gli ultimi anni. 

Nel frattempo, la carriera accademica di Fusinato presso l’ateneo piemontese si avvicina ad un punto di svolta. Infatti, dopo aver declinato l'offerta di trasferimento presso l'Università di Roma, nel marzo 1907 egli rinuncia alla cattedra di diritto internazionale a Torino, ricevendo l’anno successivo il titolo di professore emerito ed entrando successivamente a far parte del Consiglio di Stato. Va altresì ricordato che, durante la sua brillante carriera, Fusinato ricopre i ruoli di membro dell'Institut de droit international, di vicepresidente del Consiglio del contenzioso diplomatico e di presidente del Consiglio superiore della Istruzione pubblica.

Pur non ricoprendo incarichi di natura politica o governativa, Fusinato continua a contribuire in modo rilevante alla politica estera del nostro Paese, distinguendosi in ogni sede per la propria competenza e moderatezza. Incaricato da Giolitti, insieme con Pietro Bertolini e Giuseppe Volpi, di condurre le trattative di pace con l'Impero turco, egli conferma nuovamente la propria linea politica moderata e lontana dagli eccessi del pensiero nazionalista allora dominante, mostrandosi disponibile verso non poche richieste avanzate dal governo turco. Tale circostanza lo rende bersaglio, insieme al resto della delegazione italiana partecipante alle trattative che hanno portato alla stipula del Trattato di Losanna del 18 ottobre 1912, delle dure rimostranze della stampa nazionalista. Il suo ultimo incarico pubblico è costituito dalla formulazione nel 1913 – su richiesta del Ministro degli Esteri – del parere intitolato “Sul diritto dell'Italia di non restituire alla Turchia le isole dell'Egeo” mentre, nell'agosto dello stesso anno, giunge quale ultimo riconoscimento accademico la laurea honoris causa conferitagli dall'Università di Oxford.

Guido Fusinato muore suicida il 22 settembre 1914 a Schio. Circa i motivi della scelta estrema, Salvemini ipotizza che essa sia maturata dall'angoscia dell’assistere al graduale venir meno dell'Italia ai propri impegni nei confronti della Triplice Alleanza, trattato militare denunciato dall’Italia nel maggio 1915 per entrare nel primo conflitto mondiale al fianco delle potenze della Triplice Intesa, secondo i termini del Patto di Londra del 26 aprile dello stesso anno. Tale preoccupazione, sempre ad opinione dello storico, è aggravata dalla consapevolezza dellimpreparazione bellica del Paese, peraltro sottolineata in alcune lettere di Fusinato a Giolitti del 19 e 20 agosto 1914, circa un mese prima della morte.

 

Gli studi del primo periodo di docenza maceratese: l’analisi della tradizione romanistica e le ricerche in materia di diritto internazionale privato. 

La prima attività accademica di Fusinato, riconducibile al periodo maceratese, si caratterizza per una vasta e prolifica produzione scientifica, capace di coprire un ampio spettro tematico. Per quanto concerne il diritto internazionale pubblico, i suoi scritti si focalizzano sul tentativo di rintracciare nella tradizione romanistica i precedenti della disciplina che regola i rapporti tra Stati. In tale prospettiva si colloca il saggio “Alcune considerazioni sopra la regola Dies interpellat pro homine in diritto romano”, pubblicato nel 1882, nonché la monografia Dei feziali e del diritto feziale. Contributo alla storia del diritto pubblico esterno di Roma, edita a Roma nel 1884 nella collana delle “Memorie” della Regia Accademia dei Lincei. Tale scritto è particolarmente esemplificativo dell’orientamento scientifico di Fusinato, in quanto egli sostiene, in adesione alle posizioni di Vogit, che lo ius fetiale romano costituisse il cuore pulsante delle primordiali regole del diritto internazionale allora conosciuto, dimostrando come la civiltà romana avesse conosciuto tale branca del diritto sin dai propri albori.

A tali studi si aggiungono le ricerche nell’ambito del diritto internazionale privato. In tale campo, Fusinato si occupa sia dell’analisi di istituti giuridici oggi scomparsi, quali il diritto di albinaggio, sia di questioni problematiche allora altamente dibattute, tra le quali emerge il dibattito intorno al riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico dei provvedimenti giurisdizionali stranieri. In tale ottica è da ricordare la monografia, anch’essa pubblicato nel 1884, intitolata L'esecuzione delle sentenze straniere in materia civile e commerciale, nella quale Guido Fusinato giunge addirittura alla formulazione di uno schema di convenzione internazionale in nove punti, da presentare nel contesto di una futura conferenza internazionale per la disciplina della materia. Nello stesso filone di studi si colloca il saggio “Questioni di diritto internazionale privato”, nel corso del quale Fusinato analizza la competenza dei tribunali italiani nelle "questioni di stato che si agitino fra stranieri" – con particolare riferimento al riconoscimento del divorzio tra stranieri sposati e residenti in Italia
alla luce del principio locus regit actum.

L’attività accademica presso l’Università di Macerata è coronata dalla pubblicazione della raccolta delle proprie lezioni nell’opera in due volumi intitolata Introduzione ad un corso di diritto internazionale pubblico e privato, testo che si inserisce nell’insieme dei manuali di diritto internazionale editi in Italia nella seconda metà del XIX secolo. Relativamente al periodo maceratese va altresì ricordata la fondazione nel 1883, insieme a Francesco Schupfer, della Rivista critica di scienze giuridiche e sociali, successivamente rinominata in Rivista italiana per le scienze giuridiche.

 

Il magistero di Guido Fusinato presso l’Università di Torino: dall’analisi del principio di nazionalità nel diritto internazionale agli interessi in materia di diritto civile. 

Il magistero di Guido Fusinato presso l’Università di Torino si colloca in piena continuità con la tradizione della cattedra di diritto internazionale dell’ateneo piemontese. Infatti, egli pubblica nel 1885 Il principio della scuola italiana nel diritto privato internazionale, in cui ribadisce la sua adesione all'indirizzo – inaugurato proprio a Torino nel 1851 da Pasquale Stanislao Mancini con la propria prolusione che vede nel principio di nazionalità il cardine delle relazioni internazionali. Tale orientamento, che ha avuto particolare fortuna nell’ambiente accademico italiano, è stato ulteriormente approfondito da Fusinato nel volume dal titolo Le mutazioni territoriali. Il loro fondamento giuridico e le loro conseguenze, nel quale egli pone l’attenzione sull’importanza dell’elemento psicologico nella popolazione nel processo di formazione dell’identità nazionale, soprattutto in relazione ai modi di acquisto territoriale riconosciuti dal diritto internazionale. L’interesse accademico di Fusinato per il principio di nazionalità non si esaurisce tuttavia con questi ultimi contributi. Infatti, nello stesso filone di studi si collocano alcuni saggi, tra i quali è opportuno ricordare “La teoria della nazionalità nel sistema del diritto pubblico internazionale”, nel quale egli ribadisce la centralità dell'elemento spirituale nell'idea di nazione. L’analisi dei modi di acquisto territoriale è poi ripresa nella voce “Annessione” dell'Enciclopedia giuridica italiana, redatta nel 1892.

Anche nel periodo torinese l’interesse di Fusinato per il diritto internazionale privato rimane fervido. Infatti, tra il 1888 ed il 1892 egli cura tre Rassegne annuali di diritto internazionale inserite nei primi tre volumi dellAnnuario di dottrina, di legislazione e di giurisprudenza, nelle quali riporta ricche note bibliografiche in merito all'ordine pubblico, alle persone giuridiche e al regime patrimoniale tra coniugi. Nello stesso filone di studi si inserisce la sua analisi del problema del cd. “diritto risultante dalla cooperazione giuridica internazionale”, ossia dei limiti e dei “complementi nell'esercizio della sovranità interna, dedotti dal principio della comunità giuridica internazionale”. Nel magistero di Fusinato non manca, inoltre, la comprensione di alcuni profili problematici di diritto civile, afferenti in particolare al diritto del lavoro. È del 1887 il suo saggio “Gli infortuni sul lavoro e il diritto civile”, nel quale egli sostiene la sussistenza dell'obbligo giuridico di erogare un’indennità al lavoratore anche qualora manchi una “specifica responsabilità” del datore di lavoro. Inoltre, numerosi studi sono dedicati all'esame delle forme e dei limiti dell'applicazione nell’ordinamento giuridico italiano del principio locus regit actum. L’impronta di internazionalista “a tutto tondo” di Fusinato è comprovata dal merito di essere stato uno dei primi studiosi ad aver contribuito alla sistematizzazione della disciplina conosciuta come diritto amministrativo internazionale. Inoltre, va ricordato un suo importante scritto in materia di diritto penale internazionale dal titolo “Des délits commis à l’étranger, notamment d’après le nouveau code pénal italien”, piuttosto apprezzato negli ambienti francesi.

 

Un accademico internazionalista al servizio della diplomazia italiana. 

Nonostante che sia stato sostenuto, da Giannini, che l’attività accademica è stata presto assorbita “dall’attività svolta in sussidio della nostra diplomazia”, in realtà l’attività politica non allontana mai del tutto Fusinato dagli studi. Infatti, nel periodo in cui si collocano i suoi mandati come sottosegretario al ministero degli esteri, Fusinato pubblica alcuni pareri, note a sentenza e brevi saggi, i quali sia ripercorrono i temi già precedentemente trattati sia analizzano alcune questioni di politica estera. In quest’ultimo ambito si colloca l’attività di consulenza a beneficio del Ministro degli Esteri, svolta successivamente alle dimissioni da Ministro della pubblica istruzione, a cui si devono il parere del giugno 1896 “Sullo stato di guerra fra l'Abissinia e l'Italia e sul diritto dell'Italia di catturare una nave olandese (Doelwijk) carica di contrabbando di guerra e diretta a un porto neutrale”, il parere del 1912 “Sulla questione sorta fra l'Italia e l'Inghilterra relativamente alla linea di confine fra i possedimenti dei due paesi nell'Africa orientale in seguito allo spostamento della foce del Giuba”, nonché il già citato parere del 1913 “Sul diritto dell'Italia di non restituire alla Turchia le isole dell'Egeo”.

Oltre all’impegno in prima persona come arbitro, Guido Fusinato si dedica all’analisi dell'arbitrato internazionale anche dal punto di vista accademico, ritenendo tale strumento imprescindibile per la soluzione di controversie tra Stati senza il ricorso al conflitto armato. Di conseguenza, egli sostiene nei propri studi, tra cui il volume del 1906 Gli ultimi progressi dell'arbitrato internazionale. Brevi note, a proposito di due recenti convenzioni generali d
’arbitrato concluse dall'Italia, l’opportunità di prevedere l’obbligatorietà dell’arbitrato per alcune categorie determinate di dispute internazionali. Il contributo citato fornisce altresì l’occasione all’autore per illustrare le convenzioni di arbitrato sottoscritte, per iniziativa dello stesso Fusinato, dall'Italia con il Perù e con la Danimarca, rispettivamente il 18 aprile e il 16 dicembre 1905. Risale invece al novembre 1911 la “Relazione al Consiglio del contenzioso diplomatico sul diritto dell'Italia di esigere il giudizio arbitrale in alcune sentenze col Venezuela”.

 

L’ultima produzione scientifica. 

Gli ultimi anni di attività di Fusinato sono caratterizzati da una ripresa degli studi di diritto internazionale privato: nel 1911 giunge infatti la pubblicazione della voce “Delibazione (Giudizio di)” nell’Enciclopedia Giuridica Italiana, nella quale tratta nuovamente il tema dell'applicabilità delle sentenze straniere in Italia. Di converso, sul fronte del diritto internazionale pubblico, gli ultimi lavori prima della morte sono costituiti dal saggio “Le capitolazioni e la guerra” e dal parere “La personalità giuridica dell'Istituto internazionale di agricoltura”, nel quale l’autore analizza la convenzione internazionale da cui era nato il medesimo istituto.

Accanto agli studi accademici, è d’uopo ricordare che Guido Fusinato si dedica anche agli studi letterari, una propensione probabilmente trasmessagli dai genitori noti intellettuali. Tuttavia, il frutto di tali lavori vede la luce solo postumo, nel 1920, nel volume dal titolo Le idealità della vita curato dalla sorella Teresita. Tale opera raccoglie i testi di alcune conferenze d
i Fusinato, tra le quali risaltano una lettura del canto XI del Purgatorio, uno studio su S. Francesco d'Assisi, un lavoro sugli usi e i costumi, ormai desueti, della città veneta di Chioggia, nonché una raccolta di poesie rimaste fino ad allora inedite.

 

Principali opere

Monografie

Un cantastorie chioggiotto, Roma, Loescher, 1883.

Dei feziali e del diritto feziale. Contributo alla storia del diritto pubblico esterno di Roma, Memoria della Regia Accademia dei Lincei, Roma, Salviucci, 1884.

Il principio della scuola italiana nel diritto internazionale pubblico. Prolusione al corso di diritto internazionale letto nella R. Università di Macerata il dì 5 dicembre 1883, Macerata, Bianchini, 1884.

L'esecuzione delle sentenze straniere in materia civile e commerciale in occasione di una prossima conferenza internazionale, Roma, Loescher, 1884.

Le droit international de la République romaine: les étrangers, les récupérateurs, les fétiaux, Bruxelles e Leipzig, C. Muquardt, 1885.

Introduzione ad un corso di diritto internazionale pubblico e privato, Macerata, Mancini, 1885.

Il principio della scuola italiana nel diritto privato internazionale, Bologna, Garagnani, 1885.

Le mutazioni territoriali. Il loro fondamento giuridico e le loro conseguenze, opera in due voll., Lanciano, Carabba, 1885.

Gli infortuni sul lavoro e il diritto civile, Roma, Loescher, 1887.

Pasquale Stanislao Mancini, Torino, Paravia, 1889.

Della efficacia estraterritoriale della sentenza dichiarativa del fallimento, Città di Castello, Lapi, 1890.

Rivista della legislazione, della giurisprudenza e della dottrina italiana nell'anno 1889 in materia di diritto internazionale, Milano, Vallardi, 1891.

Dell'efficacia in Italia della sentenza estera di divorzio, Venezia, Ferrari, 1892.

Di una parte alquanto trascurata del diritto Internazionale e della sua organizzazione scientifica e sistematica, Firenze, Barbera, 1892.

Rivista della legislazione, della giurisprudenza e della dottrina italiana nell'anno 1890 in materia di diritto internazionale, Milano, Vallardi, 1893.

Lezioni di diritto internazionale privato: 1894-95. Raccolte e pubblicate da G. B. e C. B, Torino, Giorgis, 1895.

Avis sur les questions touchant la personnalité juridique de l'Institut International d'Agriculture, Roma, Imprimerie de l'Institut International d'Agriculture, 1914.

Le idealità della vita: scritti letterari, Torino, F.lli Bocca, 1920.

 

Saggi e articoli in periodici

Alcune considerazioni sopra la regola Dies interpellat pro homine in diritto romano, in Archivio giuridico,1882.

Questioni di diritto internazionale privato, in Giurisprudenza italiana, 1884.

Il principio della scuola italiana nel diritto privato internazionale, in Archivio giuridico,1884.

La teoria della nazionalità nel sistema del diritto pubblico internazionale, in Rivista di diritto pubblico, 1890.

Di una speciale applicazione della regola locus regit actum: nota alla sentenza della Cassazione di Roma 10 aprile 1890 in causa Carpi C., in Il Foro italiano, 1891.

Des délits commis à l’étranger, notamment d’après le nouveau code pénal italien”, in Journal du Droit International Privé et de la Jurisprudence, 1892.

Gli ultimi progressi dell’arbitrato internazionale, in Rivista di diritto internazionale, 1906.

Le capitolazioni e la guerra, in Rivista di diritto internazionale, 1912.

 

Voci enciclopediche e contributi in opere collettive

Albinaggio (Diritto di), in Digesto italiano, Vol. I, 1884, pp. 235-243.

Feciali, in Digesto italiano, Vol. XI, 1895, pp. 574-587.

Rassegna di diritto internazionale, in E. Vidari (a cura di), Annuario di dottrina, di legislazione e di giurisprudenza, Vol. I, Milano, Vallardi, 1890.

Rassegna di diritto internazionale, in E. Vidari (a cura di), Annuario di dottrina, di legislazione e di giurisprudenza, Vol. II, Milano, Vallardi, 1891.

Rassegna di diritto internazionale, in E. Vidari (a cura di), Annuario di dottrina, di legislazione e di giurisprudenza, Vol. III, Milano, Vallardi, 1892.

Annessione, in Enciclopedia giuridica italiana, Vol. I, 1892, pp. 2055-2143.

Delibazione (Giudizio di), in Enciclopedia giuridica italiana, Vol. IV, 1911, pp. 616-642.

 

Bibliografia essenziale

G. CARAVALE, “Guido Fusinato”, in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 50, Roma, Treccani, 1998, disponibile a: 
https://www.treccani.it/enciclopedia/guido-fusinato_%28Dizionario-Biografico%29/.

G. DIENA, “Notice nécrologique de Guido Fusinato”, in Revue de Droit International et Législation Comparée, 1921.

T. NAPPO (a cura di), Indice biografico italiano, Volume 5: Fic – Gua, Munchen, K. G. Saur, 2007.

T. NAPPO (a cura di), Archivio biografico italiano, Volume 6: Faa – Geneva, Munchen, K. G. Saur, 1987.

A cura del dott. Lorenzo Grossio